CompostConcerto per tromba e orchestra di Franz
Joseph Haydn fu pensato ad hoc per il trombettista di corte Anton Weidinger,
l'ideatore della tromba a chiavio nel 1796 dopo il rientro a Vienna dal secondo soggiorno londinese, il
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Vi è qualcosa di ironico nel fatto che la più conosciuta
opera per tromba, il Concerto per tromba di Haydn, sia stata scritta per uno strumento che divenne
obsoleto a soli trent’anni dalla sua invenzione. Haydn compose questo grande
concerto per il trombettista di corte a Vienna, Anton Weidinger, che
nell’ultimo decennio del Settecento stava sperimentando la sua organisierte
Trompete (anello di congiunzione tra la tromba barocca e la tromba
moderna), uno strumento che, grazie alle sue chiavi, poteva essere suonato
cromaticamente. Haydn era uno dei maggiori compositori europei e Weidinger ebbe
la fortuna di presentare il suo nuovo strumento eseguendo un brano del grande
Maestro.
Il Concerto per
tromba e orchestra in mi bemolle maggiore di Joseph Haydn non è solo uno dei
vertici dell’intero repertorio per tromba solista, ma ricopre al suo interno un
ruolo decisivo nello sviluppo della tecnica strumentale. Fu infatti scritto,
nel 1796, su misura per la nuova tromba a chiavi messa a punto da Anton
Weidinger, amico di Haydn e trombettiere dell’esercito imperiale viennese.
Weidinger aveva cominciato a lavorare sull’inedito meccanismo tre anni prima:
diversamente dalla tromba “naturale” (la cosiddetta tromba clarino) fino ad
allora in uso, il nuovo strumento disponeva ora di un sistema di quattro leve
(o “chiavi”) per aprire e chiudere agevolmente i fori. Questo permetteva di
poter suonare, anche velocemente, tutti i semitoni della scala cromatica a
partire dal mi bemolle, per un’estensione di oltre due ottave. Una vera svolta
che avrebbe portato rapidamente fino alla moderna tromba a pistoni.
Composta per due
flauti, due oboi, due fagotti, due corni, due trombe, timpani, archi e
continuo, presenta l’orchestrazione tipica dell’Haydn maturo. il Concerto per tromba rappresenta l’ultimo
lavoro per strumento solista e orchestra.


Dopo il ritorrefrain,
il terzo episodio si configura come diretta prosecuzione del refrain stesso,
ma con tratti rielaborativi e sapore dunque di sviluppo: qui il calco tematico
si rinnova attraverso varianti nelle trasposizioni tonali e nel trattamento
orchestraleno ciclico del
Il concerto si chiude quindi con un vispo Allegro in forma di Rondò. Haydn recupera qui la sua identità stilistica con artifici contrappuntistici in chiave giocosa, lasciando libera la tromba di eseguire in scioltezza gli ampi salti melodici e le rapide figurazioni che caratterizzano i vari episodi.
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